Ultima modifica: 29 Ottobre 2014
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Giornata della Memoria, “Chi salva una vita, salva il mondo intero”

“Alla ricerca dei Giusti”

– Meeting degli studenti toscani – 

MandelaForum di Firenze per la Giornata della Memoria

foto (2)Ieri, 27 gennaio 2014, in occasione della Giornata della Memoria si è tenuto al Nelson MandelaForum di Firenze un meeting a cui hanno partecipato moltissimi studenti e professori degli istituti superiori della Regione Toscana. Anche l’Istituto “F. Forti” era presente all’iniziativa con gli alunni delle classi IVA, VB e VD accompagnati dai proff.ri Laura Candiani, Chiara Cecchi, Dean David Rosselli e Maria Carla Tesoro.

Dopo i saluti del Sindaco di Firenze, Matteo Renzi, del Presidente Unione Province Italiane, Andrea Pieroni, del Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, è stato dato spazio alla “voce dei sopravvissuti” che hanno raccontato la loro storia: le sorelle Tatiana e Andra Bucci, deportate ad Auschwitz all’età di 4 e 6 anni; Kitty Braun Falaschi, deportata a Ravensbruck e Bergen-Belsen all’età di 9 anni; Marcello Martini, giovane staffetta partigiana della resistenza toscana, deportato all’età di 14 anni a Mauthausen; Antonio Ceseri, internato in Germania come militare e sopravvissuto alla strage di soldati italiani di Treuenbrietzen; Claire Ly, sopravvissuta e testimone del genocidio cambogiano.

La seconda parte del meeting ha sottolineato l’importanza dei Giusti, presentando storie di donne e uomini giusti che hanno rischiato la propria vita per salvarne un’altra. A questo proposito Gabriele Nissim, Presidente dell’Associazione Gariwo – La Foresta dei Giusti, ha detto che si può sempre fare una piccola cosa che rende il mondo diverso, che c’è sempre, ovunque, un piccolo margine di libertà: questa è l’eredità che ci consegnano i Giusti di ieri e di oggi. Ha anche aggiunto che chi nega che quei crimini ci siano mai stati, lo fa per dare la possibilità che in futuro accada di nuovo: utilizzare quel margine di libertà che tutti abbiamo e la memoria viva sono le armi per combatterli.

L’esperienza che i docenti e gli alunni dell’Istituto hanno vissuto insieme è stata toccante e ciascuno si porta dentro il cuore un “pezzetto” di quelle “voci”, l’immagine di quei volti così sereni nonostante l’inferno che hanno dovuto vivere.

foto 3“Appena entrati nel palazzetto, c’è una grande confusione di voci, ma quando cominciano a parlare e a testimoniare i sopravvissuti, allora il silenzio dei 10.000 studenti si fa assordante…”

“E’ incredibile come riescono ad essere maturi i nostri ragazzi, quando capiscono che non si sta vendendo loro aria fritta!

Le testimonianze sono toccanti, si parla spesso di “vite strappate”, di “vite sospese” e, nello schermo sovrastante, passano le immagini riguardanti quel 27 gennaio 1945, quando alle truppe liberatrici si presentò lo spettacolo agghiacciante di uomini ridotti a scheletri che camminavano a stento… e che forse non riuscirono neanche a gioire della libertà riconquistata, perché esausti di vivere così…

Un ragazzo di 13 anni mi chiede: “Ma queste scene sono vere?”

Certo che lo sono, e se te le mostriamo, non è per impressionarti, ma perché tu capisca che NON DEVE SUCCEDERE MAI PIU’ ” (prof.ssa M. Carla Tesoro)

“Quando i sopravvissuti parlavano raccontando la loro esperienza, io cercavo di immergermi nei loro ricordi, come se stessi facendo un filmino storico basato sulle loro parole. Sono stati episodi toccanti e ho notato che tanti ragazzi erano emozionati e piangevano.” (M. Petti, IVA)

“La voce tremolante, gli occhi chiusi di coloro che parlavano e che ricordavano, attraverso immagini impresse nella mente, quello che gli era accaduto mi hanno toccato il cuore e l’anima. Vedere soffrire ancora quelle persone mi ha fatto comprendere che i drammi che succedono a noi quotidianamente non sono nulla in confronto a quello che è capitato a loro.” (F. Spadano, IVA)

Al seguente link si può vedere tutto il meeting.